Cos’è la Medicina dell’Informazione

Solo recentemente è stata riconosciuta dalla comunità scientifica l’importanza delle interazioni di natura elettromagnetica (EM) in biologia e medicina.
In particolare è stata confermata da autorevoli pubblicazioni scientifiche, l’esistenza di fenomeni di risonanza coinvolti in segnali di comunicazione cellulari, capaci di trasferire informazioni funzionali altamente specifiche mediante determinate frequenze e intensità (Foletti te al, 2012).

La presenza di segnali elettromagnetici dentro e intorno alle cellule, nei tessuti e negli organismi viventi è del resto documentata da tempo, specialmente a livello delle membrane e dei microtubuli (Becker & Bachman, 1965).
Si tratta di segnali elettromagnetici nel range delle extremely low-frequency (ELF). La quantità di energia coinvolta da questi segnali è quindi talmente bassa che dobbiamo assumere che questo fenomeno sia specificamente disegnato per trasferire informazioni, con funzione di controllo (Foletti te al, 2012).

È altresì dimostrato che specifici segnali EM a frequenze estremamente basse (ELF) possono attivare specifici percorsi biologici (Foletti te al, 2012).
Tuttavia è evidente che trattare gli effetti EM nella materia vivente come un esercizio di mera ingegneria elettrica è eccessivamente semplicistico.

Il termine Biorisonanza è stato proposto per descrivere il manifestarsi di segnali di risonanza in strutture biologiche, siano esse specifiche parti della cellula, tessuti o organismi viventi nel loro insieme (Foletti te al, 2012).
Sono in corso studi (Foletti, Pokorni) su segnali ad alta frequenza prodotti da strutture microtubulari cellulari in grado di generare fenomeni di risonanza, che servirebbero a mantenere l’omeostasi cellulare.
Un altro tipo di Biorisonanza consiste nella stimolazione da parte di basse frequenze EM di uno o più cationi biologici alle condizioni di risonanza ciclotronica (ICR) determinate dal loro specifico rapporto Massa/carica.
Il fenomeno della stimolazione ICR è stato largamente dimostrato in seguito alla stimolazione esogena (esposizione a campi elettrici o magnetici) ed è verosimile che agisca a livello endogeno, a causa di campi elettrici di membrana.

La Medicina dell’Informazione affianca all’approccio diagnostico e terapeutico tradizionale una metodica strumentale non invasiva che analizza l’assetto fisiopatologico dell’organismo, misurando microcorrenti di radiofrequenze.
È un ottimo strumento per impostare terapie personalizzate mediante l’utilizzo di farmaci, rimedi fitoterapici, integratori o supporti biofisici informatizzati per ottenere il ripristino di una corretta informazione all’interno del corpo.

CAMPI DI APPLICAZIONE

Attraverso la metodica della Medicina dell’Informazione possono essere indagati disturbi inerenti a qualsiasi ambito clinico, con particolare attenzione al processo eziopatogenetico di patologie acute e croniche ed alle possibilità di interventi terapeutici mirati e personalizzati.

BIBLIOGRAFIA

Foletti A, Grimaldi S, Ledda M, Liboff AR. Bioelectromagnetic medicine: The role of resonance signaling. Electromagnetic Biology and Medicine 2013; 32(4): 1-3.
Becker RO, Bachman CH. Bioelectric effects in tissue. Clin Orthop Relat Res 1965; 43:251–253.
Pokorny J. Conditions for coherent vibrations in the cytoskeleton. Bioelectrochem Bioenerg 1999; 48: 267 – 271.
Pokorny J. Endogenous electromagnetic forces in living cells: implications for transfer of reaction components. Electro Magnetobiol 2001; 20(1):59–73.
World Health Organization. WHO Traditional Medicine Strategy: 2014-2023. Switzerland; 2013: 1-76.

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